Il Castello di Bisceglia

Castello di Bisceglia
Il Castello di Bisceglia
A cura di Luigi Bressan
Epoca: XI-XII secolo.
Conservazione: sono oggi visibili solo alcune strutture.
Come arrivarci: percorrendo la strada statale 16 nord Bari-Canosa, o l'autostrada A-14; Bisceglie dista 34 km. da Bari.
  
Cenni storici.
Della fortificazione castellare di origine normanno-sveva - a pianta quadrangolare, con quattro torri quadre angolari - rimangono ben visibili solo due torri: quella più alta, nota come «Torre Maestra», è attribuita al conte normanno Pietro I (circa 1060); quella più piccola è invece attribuita agli Svevi. Di non agevole identificazione le altre parti, inglobate in costruzioni successive. Il castello, ampliato in età angioina e modificato in età aragonese, perdette la sua importanza alla fine del secolo XVI, perché poco adatto alle nuove tecniche di guerra.
Casatello di Bisceglia - fotografia degli inizi del 900
Approfondimento
«Il castello normanno svevo di Bisceglie, in provincia di Bari, non ha goduto di grande interesse da parte degli studiosi, anche a causa dell'abbandono in cui versava sino a qualche anno fa e dell'utilizzo improprio di molte delle sue strutture. I restauri parziali, portati avanti dalla Soprintendenza ai Monumenti di Puglia, hanno svelato la ricchezza dell'organismo architettonico ed in particolare della chiesa medioevale di San Giovanni in castrum, inglobata nella torre nord-est e del contiguo prospetto del Palatium angioino. ... Gli storici locali datano al 1050 l'inizio della sua costruzione, che nella originaria impostazione era costituita dal solo torrione maestro, alto ventiquattro metri. Successivamente in epoca federiciana, il torrione maestro venne integrato in un sistema difensivo più complesso, costituito da un recinto fortificato quadrangolare munito da quattro torri agli angoli e circondato da un fossato. È utile tuttavia ricordare che nell'elenco delle case e dei castelli di Federico II in Terra di Bari (1241-1246) non vi è alcun riferimento al Castello di Bisceglie, mentre importanti interventi di ampliamento sono documentati durante il periodo angioino: lo stemma di Carlo I d'Angiò coronava la porta d'accesso della torre ovest, inoltre l'iscrizione "PETRUS DE BARO ME FECIT", incisa sulla ghiera del portale ogivale del Palatium, indicherebbe l'intervento del magister Pietro, appaltatore di opere pubbliche che fra il 1270 ed il 1280 lavorò per il Sovrano al castello di Bari. A partire dal 1541 tutta la città viene dotata, per ordine del Vicerè Pietro di Toledo, di una nuova cinta difensiva bastionata. Il lato del castello posto a sud-est venne inglobato con la relativa torre, in un poderoso bastione a pianta pentagonale oggi in gran parte demolito. Nel secolo XIX, perduta definitivamente l'utilità militare, l'edificio venne parcellizzato e sottoposto a numerose trasformazioni con l'edificazione al suo interno, sul lato sud, di un edificio che ingloba parte del Palatium medioevale e della torre sud-est. Le "aggiunte" sono continuate fino agli anni Cinquanta, epoca in cui la Soprintendenza ha avviato un primo restauro, limitatamente alla Torre Piccola, con opere di reintegrazione di porzioni murarie degradate».