Il Capitello "Quattro Razze" Troia
di Alberto Gentile
Fra i reperti archeologici conservati presso il Museo Ecclesiastico Diocesano di Troia (FG), nella sala dei capitelli spicca un interessante capitello databile all’epoca sveva opera, quasi certamente, di maestranze pugliesi che lavoravano per la corte di Federico II Hohenstaufen. Questo capitello denominato delle “Quattro Razze” è stato ritrovato nella cattedrale di Troia, il capitello presenta quattro teste scolpite ai quattro angoli della lastra di copertura, queste rappresentano le quattro razze umane conosciute prima del 1492 (la razza nera, l’asiatica, l’araba e quella europea).
Un capitello molto simile è conservato ed esposto al Metropolitan Museum of Art di New York (The MET), per molto tempo gli storici dell’arte hanno creduto che i due capitelli fossero gemelli ma recenti studi hanno messo in evidenza delle reali differenze. Il capitello esposto a Troia mostra una maggiore abilità dello scultore nell’inserire armonicamente le quattro teste fra gli elementi vegetali; al contrario nel capitello esposto al Metropolitan Museum le teste sono molto caratterizzate ed il fogliame manca di vivacità naturalistica. Inoltre, quello esposto a NY è di dimensioni più piccole e forse anche leggermente più recente seppur di epoca sveva. Nella didascalia sottostante al capitello esposto a NY si evidenzia la multietnicità di Palermo descritta da un tale monaco Teodosio sin dal 863. In effetti questa multietnicità era ben conosciuta anche in epoca sveva quando la capitale del regno era un crogiolo di culture e razze.